S INDACATO U NITARIO L AVORATORI P OLIZIA L OCALE 
38 anni a difesa della categoria

APERTO IL CONFRONTO CON IL GOVERNO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO

APERTO IL CONFRONTO CON IL GOVERNO
SULLA SICUREZZA SUL LAVORO
Bene il metodo, ora si lavori concretamente alla definizione di un Patto per
la sicurezza e al rafforzamento delle attività di prevenzione e controllo.
Si è aperto oggi al Ministero del Lavoro il confronto tra Governo e parti sociali sulla delicata e
attualissima problematica relativa alla sicurezza sul lavoro, con un primo incontro a cui hanno preso
parte per Governo e parte pubblica, insieme alla Ministra Calderone, i Ministri della Salute Schillaci,
della PA Zangrillo, dell’istruzione Valditara, oltre ai Viceministri Sisto (Giustizia) e Bellucci (Lavoro e
Politiche Sociali) e ai vertici dell’INL, dell’INAIL e dell’INPS.
La CSE, presente al tavolo in qualità di Confederazione sindacale maggiormente rappresentativa nel
lavoro pubblico e privato, ha rappresentato la gravità della situazione, che ogni giorno vede
aumentare tristemente il numero di morti e di infortuni sul lavoro, e che necessita di iniziative
urgenti da parte del Governo che vadano nella direzione di:
F investire in modo adeguato sulle risorse umane e strumentali, potenziando le attività di
prevenzione e controllo svolte dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dall’Inail, dall’Inps e dalle
strutture del sistema sanitario, rafforzando gli organici e implementando le banche dati; in tale
ambito, pur apprezzando le prime soluzioni traguardate nella legge di bilancio 2023 in merito
alla perequazione dell’indennità di amministrazione del personale INL e ANPAL, abbiamo
sollecitato la Ministra a superare il vulnus creatosi, riconoscendone la decorrenza al pari di
quella del personale del Ministero del lavoro, e allo stesso tempo continuare l’operazione di
reclutamento di nuovo personale ispettivo che a tutt’oggi è assolutamente insufficiente a
svolgere le operazioni di prevenzione e controllo sul territorio;
F intervenire in maniera organica sugli assetti organizzativi superando le duplicazioni, lo
spezzettamento delle competenze e le resistenze della cattiva burocrazia che, per mantenersi le
poltrone, lautamente pagate dalla collettività, impediscono una vera razionalizzazione e
modernizzazione delle attività;
F agire sulle altre questioni che comunque hanno rilevanza sul rispetto della sicurezza sul lavoro,
intervenendo su quegli aspetti relativi alla fiscalità generale, ai contributi, ai costi sostenuti per
l’esercizio dell’attività di impresa, sul numero degli adempimenti, sull’eccesso di burocrazia, per
togliere ogni alibi a quelle imprese che risparmiano sulla sicurezza o non rispettano le regole. Il
che, però, non può e non deve significare, come chiesto da qualche associazione datoriale,

depenalizzare reati odiosi come quelli sanzionati dalla normativa sulla sicurezza, lasciando mano
libera a imprenditori spregiudicati che fanno del subappalto, del lavoro nero e dello
sfruttamento il loro agire quotidiano.
Il confronto proseguirà nei prossimi giorni con sessioni specifiche dedicate ai diversi ambiti, a partire
dalla riunione del 26 gennaio sulle tutele da assicurare in caso di alternanza scuola-lavoro e tirocinio
curriculare, viste le drammatiche perdite di vite umane di questi giorni a danno di ragazzi impiegati
senza alcuna tutela nei cicli produttivi.
A tale proposito sarà necessario, da parte di tutti, abbandonare qualsiasi ritualità, scongiurando
l’effetto tribuna e l’auto-referenzialità tipica di questi tavoli: non è tempo di passerelle.
Lo dobbiamo a chi ogni giorno rischia la vita per portare a casa uno stipendio, spesso da fame

Regioni, Dipartimenti e Città Metropolitane