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Abrogata la rilevazione biometrica dei Dipendenti Pubblici

Abrogata la rilevazione biometrica dei Dipendenti Pubblici
La novità normativa quasi apre il testo della nuova manovra, posizionandosi in uno dei tanti commi ma addirittura al primo
articolo.
Infatti, l’
art. 1, comma 958 della Legge n. 178/2020, la legge di bilancio 2021, elimina le previsioni contenute nella Legge n.
56/2019, la c.d. legge «concretezza», e pone fine alla rilevazione biometrica delle presenze dei dipendenti pubblici.
Testualmente questo comma recita in modo lapidario:
I commi da 1 a 4 dell’articolo 2 della legge 19 giugno 2019, n. 56, sono abrogati.
Si tratta dei commi che avrebbero dovuto introdurre sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli
accessi, in sostituzione dei diversi sistemi di rilevazione automatica in uso, sulla base di un dpcm, però mai adottato.
Una misura dunque che non è mai praticamente entrata in vigore, anche per i ripetuti pareri contrari espressi dal Garante
della Privacy.
Per il Garante infatti si tratta di sistemi di verifica del rispetto dell’orario di lavoro che contrastano con l’esigenza di stretta
necessità del trattamento rispetto al fine perseguito. Esigenza tanto più rilevante rispetto ai dati biometrici, annoverati nella
categoria di dati personali cui la disciplina europea accorda maggiore tutela.
A dare il colpo di grazia ed a spedire nell’oblìo queste norme, infine, sembra essere stata anche l’emergenza covid e
l’applicazione del lavoro agile su larga scala nel pubblico impiego.
Quindi addio alle impronte digitali e alla videosorveglianza: adesso tocca al monitoraggio dello smart working e al buon
senso dei dirigenti pubblici.

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