IL SULPL CHIEDE LA REVOCA DELL'INCARICO DI VICE PRESIDENTE ANCI E LE DIMISSIONI DA SINDACO DI MATTEO RICCI


Egregio dott. Ricci, EGREGIO SIG. SINDACO DI PESARO...
Ove lei ritenga io ed i colleghi le trasmettiamo alcune MIGLIAIA di attività di polizia relativi alla sola prima decade di aprile 2019 (polizia giudiziaria, polizia stradale, di sicurezza anche detta pubblica sicurezza, nonché amministrativa, specificando che trattasi di polizia amministrativa e non gestione di atti amministrativi), interventi assieme ai militari nella Terra dei fuochi e in varie città dove l'esercito svolge le attività di "città sicure", interventi contro clan malavitosi ed attività anche riguardanti terroristi e simili, arresti di delinquenti che uccidono i carabinieri, ecc.
OVVIAMENTE SONO TUTTI ATTI DEFINITI DALLA MAGISTRATURA E NOTI ALLA STAMPA ALTRIMENTI NON POTREMMO PASSARLE ALCUNCHÉ neanche se (certamente malconsigliato) lo chiedesse perentoriamente e minacciando chissà quali ripercussioni, ignaro di commettere in quel preciso istante un greve reato…
Cortesemente ci denunci tutti per usurpazione di funzioni pubbliche, per abuso di potere, per aver indossato segni distintivi di polizia, per fermo od arresto illegale, per violenza (privata, ovviamente), per sequestro di persona,per aver costituito associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico, per aver sfilato in forma militare e decine di altri reati...
OPPURE CHIEDA SCUSA! Chieda scusa alle migliaia di poliziotti e poliziotte locali che sono stati incolpevolmente oltraggiati oggi e nella loro intera storia.
GIOVANNI IANNELLO LEONE
SIULP:《Reati gravi come lo spaccio di sostanze stupefacenti e fenomeni come quelli del caporalato e dello sfruttamento della manodopera, in questo caso addirittura di migranti, sono vergognose e inaccettabili e hanno di bisogno di una ferma reazione da parte delle istituzioni e di attenzioni investigative appropriate e costanti, compresa quella dei colleghi del Corpo di Polizia Municipale, ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà e ai quali ci auguriamo sia riconosciuto il giusto valore per l’attività che svolgono per la sicurezza del nostro territorio.》
#PoliziaLocale #Sicurezza
La scorsa settimana un richiedente asilo pakistano è stato arrestato dai colleghi della Squadra Mobile che hanno trovato nella sua abitazione ben 186 involucri contenenti eroina, portando a termine una brillante operazione di polizia che ha avuto risalto a livello nazionale.
Nella serata del 18 aprile la stessa Squadra Mobile ha nuovamente arrestato e denunciato rispettivamente due cittadini pakistani richiedenti asilo politico per spaccio di droga. Sembra un bollettino di guerra, e ricordo quando il SIULP intervenne sottolineando” Attenzione a spaccio e caporalato sono i punti chiave da monitorare” e denunciando come Pesaro, con un totale di 216 richieste, nel periodo dal 01.09.2018 al 20.09.2018, fosse incredibilmente la sesta città in assoluto come numero di pakistani accolti.
Purtroppo, il fenomeno attualmente si è solo ridimensionato: dall’inizio di quest’anno già 36 cittadini pakistani hanno richiesto protezione internazionale presso il nostro Ufficio Immigrazione, collocandoci ancora ben al di sopra della media di accoglimento nazionale.
In seguito ai nostri interventi l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Pesaro Bartolucci dichiarò alla stampa “Intanto non mi risulta che i numeri citati dal Segretario del Siulp siano quelli che ha la Prefettura, in realtà sono più bassi. E il sistema...è perfettamente in grado di sostenere questo flusso grazie al lavoro della Prefettura e Questura ....A meno che Lanzi, nel suo desiderio di emergere creando disinformazione, non voglia dire che questi organismi non siano in grado di lavorare.”
Un Assessore dovrebbe sapere che nascondere i problemi non significa risolverli. I nostri dati erano reali e la nostra preoccupazione era quella di evitare una eccessiva concentrazione di stranieri appartenenti ad unica popolazione nel nostro territorio, fatto che avrebbe creato inevitabili problemi di integrazione e possibili devianze criminali.
Possibile che ci sia ancora qualcuno che rimane sorpreso che i cittadini, nonostante i continui e importanti risultati raggiunti dalle forze di polizia, avvertano un forte senso di insicurezza e di paura? Vi è una rete od una organizzazione che agisce da intermediario tra questi pakistani e imprenditori locali per farli affluire nella nostra provincia e sfruttarne il lavoro? Quali percorsi di integrazione sono attuati nei nostri territori se così numerosi richiedenti asilo sono arrestati per spaccio di droghe?
Il Sindaco di Pesaro quando affronta problemi legati alla sicurezza appare impreparato e ignaro delle normative vigenti. Ricordiamo quando lo scorso dicembre annunciò presunti effetti del Decreto Salvini: “Più di 40 migranti cacciati dallo SPRAR, da domani sarà caos”. Lo stesso garante dei diritti Andrea Nobili lo sconfessò chiarendo che non vi era alcun effetto nella nostra Regione delle norme del Decreto Salvini e che i 41 richiedenti asilo di Pesaro non avevano ottenuto il permesso di soggiorno sin in prima istanza dalla Commissione preposta e successivamente dal Tribunale! Nel sistema SPRAR non vi erano mai entrati!
Le ultime dichiarazioni del Sindaco di Pesaro rese in diretta nel corso di un dibattito politico su una importante emittente televisiva nazionale avente come tema l’ultima direttiva sulla sicurezza urbana del Ministro dell’Interno, evidenziano come non conosca elementari norme del codice di procedura penale: “Dovete capire bene le cose, la polizia locale non interviene sullo spaccio...interviene sulle multe, ma non sullo spaccio....”: in definitiva la polizia locale non può arrestare gli spacciatori! Per di più il Sindaco di Pesaro riveste anche una carica importante come quella di Vice Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) con delega alle riforme.
Ma se una pattuglia della Polizia Locale vede degli spacciatori in azione all’interno del Parco Miralfiore, fatto non improbabile, cosa deve fare? Chiamare il 113 o il 112 e chiedere il nostro intervento?
L’articolo 57, comma 2, lettera b) del Codice di Procedura Penale, prevede chiaramente: “Sono agenti di polizia giudiziaria:....b) i carabinieri, le guardie di finanza, gli agenti di custodia, le guardie forestali e, nell’ambito territoriale dell’ente di appartenenza, le guardie delle province e dei comuni quando sono in servizio”. La giurisprudenza ha inoltre definito che la qualifica di agenti di polizia giudiziaria attribuita ai vigili urbani è limitata nel tempo (quando sono in servizio) e nello spazio (nell’ambito territoriale dell’ente di appartenenza), a differenza di altri corpi (Polizia di Stato, Carabinieri, guardia di Finanza ,ecc.) i cui appartenenti operano su tutto il territorio nazionale e sono sempre in servizio.
Quasi tutte le Polizie Locali hanno un nucleo di Agenti che si occupa specificatamente di perseguire coloro che spacciano sostanze stupefacenti. Anche a Pesaro, per fare un esempio, lo scorso 12 marzo 2017 si tenne in Questura una conferenza stampa inerente tre arresti tra i quali quello di un cittadino pakistano richiedente asilo, indagine scaturita e condotta inizialmente dagli agenti in borghese del Nucleo di sicurezza urbana della Polizia Locale di Pesaro.
Reati gravi come lo spaccio di sostanze stupefacenti e fenomeni come quelli del caporalato e dello sfruttamento della manodopera, in questo caso addirittura di migranti, sono vergognose e inaccettabili e hanno di bisogno di una ferma reazione da parte delle istituzioni e di attenzioni investigative appropriate e costanti, compresa quella dei colleghi del Corpo di Polizia Municipale, ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà e ai quali ci auguriamo sia riconosciuto il giusto valore per l’attività che svolgono per la sicurezza del nostro territorio.