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La Polizia Locale e la sicurezza delle nostre città

Scritto da Matteo Pio Impagnatiello, Miriam Palumbo - SULPL

 

Parma, 12 febbraio 2025 - Percezione di insicurezza o insicurezza reale?

Nel bel mezzo di questo dubbio amletico dei cittadini e dei rappresentanti istituzionali si pongono la vita e l'incolumità degli agenti di Polizia: nessuno escluso. Le Forze dell’ordine nazionali, insieme a quelle locali operano sullo stesso fronte urbano, hanno gli stessi obiettivi, le medesime finalità. La riforma della Polizia Locale non può più attendere i tempi del debole riformismo. Gli scenari urbani sono completamente mutati, deterioratisi sul piano della sicurezza. Dopo la pandemia sanitaria legata al covid, l’insicurezza ha invaso il vivere civile comune.

L’ordine pubblico è fuori controllo. La cronaca quotidiana riporta notizie di aggressioni alle Forze di Polizia. Vi è un disconoscimento delle divise, giustificato da una parte politica. La loro, è una difesa preoccupante.

Qualora i violenti non fossero perseguiti, vi sarebbe il riconoscimento dell’impunità. Istigare le piazze mette in serio pericolo la tranquillità delle comunità e degli operatori di Polizia. La Polizia Locale è la più indifesa. E’ così debole da non avere le tutele delle Forze di Polizia nazionali.

L’aggressione agli operatori della Polizia Locale di Parma è significativo. I due agenti hanno rischiato l’incolumità della loro stessa vita a causa di un pregiudicato di nazionalità straniera che ha tentato di investirli.

Nonostante il vivere professionale difficile degli operatori di Polizia Locale, risulta ancora compito arduo far accettare ai rappresentanti degli Enti locali una dotazione di dispositivi di autodifesa, per dissuadere malintenzionati: bastone estensibile, spray, taser e arma da fuoco. Come è possibile non comprendere che la tutela dell'incolumità dei cittadini passa attraverso  la sicurezza dello stesso operatore?

Sempre più spesso, donne e uomini in divisa vengono aggrediti e feriti, anche in modo grave. Baby gang e delinquenti spietati detengono il controllo di interi quartieri di città, mentre la questione sicurezza viene relegata ai talk show televisivi. Nelle strade e nelle piazze si consumano fenomeni criminali inaccettabili.

In questo tempo, occorrono norme severe e certezza della pena.

Basta sentenze sociologiche a sostegno della controparte violenta. Basta "atti dovuti" per gli operatori di Polizia che con coraggio e professionalità hanno arginato le prepotenze del delinquente di turno.

L'emergenza sicurezza è sotto gli occhi di tutti. Lo schieramento politico-parlamentare deve prenderne atto e farsene carico in modo trasversale. La sicurezza non può essere un cavallo di battaglia di questo o quel partito politico, di questo o quel Governo, poiché di mezzo c'è la vita dei servitori dello Stato in divisa e dei cittadini. Diventa ingiustificabile e inaccettabile lo status degli appartenenti alla Polizia Locale, tuttora dequalificato.

La vita di un operatore di Polizia, statale o locale, non può valere meno di quella degli altri. Da più luoghi gli agenti di Polizia Locale manifestano il loro disagio professionale. “Siamo stanchi di essere considerati carne da macello”.  Questo è il mantra ignorato dal Legislatore.

Matteo Pio Impagnatiello,

dirigente sindacale;

Miriam Palumbo,

Segreteria Nazionale Sulpl

Regioni, Dipartimenti e Città Metropolitane